Da un po’ di tempo non aggiorno il blog, ma oggi vorrei scrivere qualcosa.
Vorrei raccontarvi la storia della mia Jeep fino ad oggi.
Partiamo dall’inizio:
Il sogno di una vita era quello di possedere una vera Jeep americana ma con le mie finanze, Wrangler e
Grand Cherokee erano e sono tutt’ora fuori discussione.
Nel 2017 l’ormai vecchiotta Suzuki Grand Vitara aveva raggiunto quota 376.000km e, nonostante la grande
affidabilità, iniziava a dare qualche problemino, soprattutto elettrico.
Così decisi che era arrivata l’ora di sostituirla con qualcosa di un po’ più grande e magari con più baule e sedili posteriori comodi e spaziosi per i viaggi lunghi.
Perché non una Jeep usata? Mi sono messo alla ricerca.
In una concessionaria di Parma trovai un annuncio interessante: una Jeep Cherokee con 110.000km che,
considerando il tipo di mezzo e motore, non erano nemmeno tanti.
Come si dice, aveva appena finito il rodaggio!
Ero deciso ad acquistarla anche se conscio che sicuramente dei lavoretti piccoli o grossi prima o poi sarebbero saltati fuori.
Non mi interessava più di tanto.
Andai a vederla e, nonostante fosse nel piazzale da qualche mese, sporca, senza batteria e con una gomma
sgonfia, me ne innamorai. Decisi che avrei organizzato un giro di prova con il venditore e aspettai che preparassero la macchina per la messa su strada.
Dovetti aspettare qualche giorno.
Arrivò il momento del giro di prova, credo fosse un sabato, io e la mia morosa andammo a Parma per provare la Jeep. Mi sentivo come un bimbo che andava alle giostre!
Batteria nuova, ruota gonfia e via…
Nonostante il grosso motore a gasolio, non si avvertiva nessuna vibrazione nell’abitacolo. Già a quel punto ero convinto che sarebbe tornata a casa con noi. Partimmo e il 2.8 si fece sentire, un leggero ruggito e una coppia non esplosiva, ma come si può dire, ehm… “tanta tanta”.
Stabilità buona, considerando l’altezza e la stazza dell’auto.
Mi convinsi del tutto e decidemmo di mandare in pensione la Suzuki e prendere la Jeep.
Concluse le trattative con il venditore, aspettammo più o meno una settimana prima di poterla ritirare… E finalmente il giorno arrivò! Andammo a ritirarla nel tardo pomeriggio. Io all’epoca avevo un lavoro con il furgone aziendale ed ero in zona. La mia morosa mi raggiunse a Parma e poi tornammo a casa: lei sulla Jeep e io sul furgone. Ero invidioso!
La macchina mi è sempre piaciuta e mi piace tutt’ora, nonostante gli alti e bassi tra manutenzione ordinaria, straordinaria e difetti congeniti (risolti tutti).